Padrino e fruttivendolo voleva far soldi per la 'ndrangheta coi biglietti della Juve

Ecco i retroscena dell'operazione "Alto Piemonte".

Padrino e fruttivendolo voleva far soldi per la 'ndrangheta coi biglietti della Juve
Pubblicato:
Aggiornato:

Siamo nell'alveo dell’operazione Alto Piemonte che aveva portato in carcere Saverio e Rocco Dominello di Montanaro. Guadagni derivanti dalla vendita dei biglietti della Juventus erano il "tesoro" su cui in molti volevano mettere le mani. In primis Domenico Alvaro (nella foto di copertina), 42 anni, commerciante di frutta e verdura e generi alimentari residente a Chivasso: appartenente a una famiglia di ‘ndrangheta, gli Alvaro detti «Carne i cani», è indicato come Padrino, referente della diramazione operativa a Chivasso ed è noto agli inquirenti per associazione a delinquere di stampo mafioso, reati in materia di armi e per un tentato omicidio.

Il nodo individuato dalla Questura: un quadro allarmante caratterizzato dall’interesse e dall’infiltrazione della criminalità organizzata all’interno della tifoseria ultras della Juventus, evidentemente interessata ad assicurarsi i guadagni legati alla rivendita dei titoli di accesso allo stadio

Come riporta NuovaPeriferia.it, alle conversazioni raccolte con una lunga serie di intercettazioni anche in una grossa carrozzeria di Brandizzo (da cui il chivassese era stato formalmente assunto dopo la scarcerazione), "Emerge chiaramente che Domenico Alvaro è interessato a ottenere una parte degli ingenti guadagni derivanti dalla spartizione dei biglietti messi illecitamente a disposizione dei gruppi ultras da parte della società Juventus. Si comprende, inoltre, che in questo settore un ruolo dominante è rivestito proprio dalla famiglia Dominello".

Seguici sui nostri canali